L’assenza di uno o più denti può avere conseguenze significative sulla qualità della vita. Questa condizione può provocare imbarazzo, a causa delle disarmonie estetiche che spesso comporta. Allo stesso tempo, influisce sulle funzionalità masticatorie e sulla pronuncia delle parole.
Per rimediare alla perdita di denti, è possibile ricorrere al trattamento di implantologia dentale: un intervento che consiste nell’inserimento chirurgico di radici artificiali in titanio direttamente nell’osso dell’arcata dentale. La naturale compatibilità del titanio con l’osso rende possibile l’osteointegrazione, costituendo la base per il posizionamento di una protesi: una corona fissa o un ponte completamente funzionale.
Chirurgia guidata o tradizionale: qual è la soluzione migliore?
Come detto, il trattamento di implantologia dentale consiste nell’inserimento chirurgico di uno o più impianti dentali all’interno dell’osso mascellare o mandibolare. In odontoiatria, esistono diverse procedure chirurgiche, ognuna con le sue caratteristiche e peculiarità.
È difficile stabilire a priori quale sia la soluzione migliore. Infatti, spetta sempre al dentista scegliere il metodo adatto, a seconda delle condizioni specifiche di ogni paziente.
In generale, possiamo dividere gli interventi di chirurgia implantare in due macrocategorie:
- Chirurgia manuale.
- Chirurgia guidata.
Chirurgia manuale: come si svolge un intervento di implantologia dentale?
La procedura chirurgica tradizionale per l’inserimento degli impianti dentali si svolge in anestesia locale. Solitamente è un intervento poco doloroso e della durata di circa 30 minuti per ogni impianto inserito. Il paziente resta cosciente e vigile durante tutta la durata dell’intervento.
Nella prima fase, il dentista incide la gengiva per aprile un lembo che espone la superficie ossea, inserisce l’impianto all’interno dell’osso e richiude i due lembi di mucosa gengivale, attraverso l’applicazione di punti di sutura.
I punti vengono rimossi dopo circa 7 giorni: un passaggio che segna l’inizio del processo di guarigione. Durante questo periodo, il paziente potrebbe sentire dolore, accompagnato da un leggero gonfiore della gengiva.
Successivamente, si entra in una fase che può variare in termini di durata: dai 3 ai 6 mesi. Durante questo periodo, l’impianto si integra completamente con l’osso circostante, in un processo definito osteointegrazione. Quando il processo di integrazione tra osso e impianto è completato, avviene la protesizzazione: il posizionamento della corona artificiale sull’impianto.
In alcune circostanze, se le caratteristiche anatomiche del paziente lo consentono, il posizionamento della corona può avvenire anche dopo 24 o 48 ore dal primo intervento. In questi casi, si parla di implantologia a carico immediato.
Chirurgia guidata in implantologia
La chirurgia guidata permette di semplificare ancora più questo tipo di interventi. La tecnica si fonda su una precisa pianificazione digitale, grazie all’utilizzo di avanzate tecnologie radiologiche, di scansione digitale e applicativi di progettazione 3D.
Attraverso esami eseguiti con l’utilizzo di macchinari di tipo TC Cone Beam, si ottengono immagini tridimensionali dell’area interessata dal trattamento. Inoltre, l’integrazione con le immagini ottenute da una scansione intraorale consente la creazione di un modello anatomico virtuale: una fedele rappresentazione del cavo orale del paziente.
Successivamente, il modello viene rielaborato da un software di progettazione 3D e, attraverso una simulazione virtuale, viene pianificata la riabilitazione protesica e il posizionamento degli impianti. Con l’assistenza di un percorso guidato, si determina la posizione e l’inclinazione corretta degli impianti con estrema precisione.
Questo progetto virtuale diventa la base per la creazione di una guida chirurgica su misura, anche detta dima chirurgica: una mascherina da posizionare all’interno del cavo orale del paziente durante l’intervento. La dima è provvista di particolari fori, nei punti esatti in cui andranno inseriti gli impianti dentali. La loro funzione è guidare il dentista, garantendo una maggiore precisione nell’esecuzione della procedura.
Nella maggior parte dei casi, la chirurgia guidata consente di eseguire l’intervento di implantologia senza praticare incisioni e senza ricorrere a punti di sutura, seguendo il cosiddetto metodo flapless. In questo senso, l’impianto viene inserito eseguendo un foro circolare sulla gengiva e, spesso, nel corso della stessa seduta viene posizionata anche la protesi.
La chirurgia guidata riduce eventuali sintomi operatori e post-operatori come dolore, sanguinamento o gonfiore. Inoltre, garantisce una maggiore sicurezza e una guarigione più rapida.