In odontoiatria le tecniche per la ricostruzione del dente sono diverse e variano a seconda dell’entità della frattura e dalle cause che l’hanno provocata. Spetta al dentista, a seguito di una visita del cavo orale, stabilire il trattamento adatto alle esigenze specifiche di ogni paziente.
I denti possono fratturarsi a seguito di un progressivo logoramento dello smalto dentale: lo strato più esterno del dente, il cui compito è proteggere polpa e dentina. Lo smalto è costituito da calcio e sali minerali ed è molto resistente. Tuttavia, in alcune circostanze può consumarsi e degradarsi, esponendo il dente al rischio di fratture.
Perché un dente si rompe? Le cause più comuni sono:
- Carie: un’infezione batterica che erode lo smalto e scava un solco all’interno del dente.
- Traumi accidentali provocati da colpi, cadute o masticazione di alimenti troppo duri.
- Bruxismo: digrignare i denti può logorare lo smalto, rendendo il dente più fragile.
- Scorretta masticazione causata da malocclusione (una disposizione anomala dei denti di un’arcata rispetto all’altra).
La buona notizia è che un dente rotto si può ricostruire, riparare, sostituire o mascherare. In questo senso, i trattamenti più diffusi sono:
- Otturazione.
- Intarsio dentale.
- Corona o capsula.
- Impianto dentale.
- Faccette dentali.
Ricostruzione del dente con l’otturazione
È possibile ricostruire un dente rotto con l’otturazione. La sua funzione è sia conservativa sia riparativa e ha l’obiettivo di ripristinare la morfologia del dente, ristabilire le sue naturali funzioni masticatorie e renderlo più resistente.
È un trattamento poco invasivo, indicato in caso di piccole fratture o lesioni cariose poco profonde. Viene eseguito in tre fasi:
- Rimozione della carie.
- Medicazione e pulizia.
- Chiusura della cavità con una resina naturale.
In caso di carie profonda, l’otturazione potrebbe non essere sufficiente. Quando l’infezione batterica penetra all’interno del dente, può coinvolgere la polpa: la porzione che contiene i vasi sanguigni e le terminazioni nervose. In questi casi, la carie scatena un’infiammazione acuta che può essere molto dolorosa: la pulpite. Solitamente, il dentista procede con una devitalizzazione del dente, un trattamento che consiste nella rimozione della polpa e la sua sostituzione con una resina naturale e la successiva riabilitazione con un intarsio o una corona dentale.
Ricostruire il dente con l’intarsio dentale
Anche l’intarsio dentale è una tecnica riparativa che viene effettuata in caso di fratture provocate da carie. A differenza dell’otturazione, l’intarsio viene applicato quando il danno è maggiore e la superficie da riempire è più grande. Inoltre, un dente ricostruito con l’intarsio dentale è più resistente.
Il trattamento consiste nell’applicazione di un manufatto in ceramica o composito, realizzato in laboratorio di forma e dimensioni uguali alla porzione di dente fratturato. Il suo compito è sostituire la porzione fratturata, ripristinando forma e funzionalità masticatorie.
Solitamente, la riparazione tramite intarsio dentale viene eseguita su denti molari e premolari e prevede almeno due sedute:
- La prima seduta è preparatoria e serve a rimuovere la carie, effettuare una scansione o un’impronta dell’elemento, inviare le informazioni al laboratorio odontotecnico e applicare un’otturazione provvisoria.
- Durante la seconda seduta, il dentista procederà alla rimozione dell’otturazione provvisoria e alla successiva applicazione dell’intarsio, il quale verrà fissato con un cemento in composito.
L’intarsio dentale è un intervento poco invasivo, eseguito in anestesia locale.
Restaurare un dente fratturato con una corona
Le corone dentali, anche conosciute come capsule, sono manufatti che hanno il compito di restaurare o sostituire denti danneggiati. Si tratta di protesi artificiali che possono essere applicate sopra il dente naturale, appositamente limato, o avvitate sopra un impianto dentale inserito chirurgicamente all’interno dell’osso.
Per molti anni, il materiale più utilizzato è stato la ceramica, sostenuto da una guaina metallica in nichel o titanio (la camicia). Si tratta delle cosiddette corone in metallo-ceramica, ancora molto diffuse nei trattamenti odontoiatrici.
Attualmente, è possibile realizzare corone in lega di zirconio, le quali hanno una tonalità biancastra e luminescente, simile al colore naturale del dente. Le corone in zirconio sono più resistenti e durature nel tempo, rispetto a quelle in metallo-ceramica.
Implantologia dentale per sostituire i denti mancanti
Può capitare che un dente sia impossibile da restaurare con interventi riparativi, poiché troppo compromesso. In questi casi, il dentista potrebbe procedere con l’avulsione: l’estrazione totale del dente dal suo alveolo (la cavità ossea che lo ospita).
I trattamenti di implantologia dentale permettono di sostituire uno o più denti, tramite l’inserimento di viti in titanio direttamente nell’osso, sopra le quali vengono applicate delle protesi artificiali. In questo modo, è possibile ristabilire le naturali funzionalità masticatorie e ripristinare l’estetica del sorriso.
Gli impianti vengono inseriti chirurgicamente dal dentista e costituiscono la base sulla quale viene applicata la protesi artificiale. Ciò può avvenire solo al termine della completa guarigione, ovvero quando la protesi è incorporata al tessuto osseo. Questo processo si chiama osteointegrazione, reso possibile dalle caratteristiche organiche del titanio: un materiale biocompatibile e poco soggetto a possibili rigetti.
Solitamente, l’intervento viene svolto in anestesia locale e ha una durata di circa 30 minuti per ogni impianto. Inoltre, se le caratteristiche del paziente lo consentono, è possibile installare una prima protesi provvisoria dopo sole 24 ore. Questa tecnica è definita implantologia a carico immediato e per essere eseguita è necessario che il paziente abbia tessuto osseo adeguatamente spesso, denso e in buone condizioni di salute. Per la protesi definitiva, invece, è necessario aspettare circa 6 mesi.
Gli elementi che compongono i trattamenti di implantologia dentale sono:
- Impianto (o pilastro): una radice artificiale simile a una vite che viene inserita nell’osso.
- Abutment: struttura intermedia, di metallo o ceramica, che connette la protesi all’impianto.
- Protesi: una corona artificiale che sostituisce quella naturale.
Le faccette dentali per mascherare le imperfezioni
Le faccette dentali sono lamine in ceramica o materiale composito molto sottili (circa 0,5 millimetri) che vengono incollate sulla superficie del dente per mascherare eventuali imperfezioni. Non si tratta di una tecnica riparativa, ma di un trattamento di natura estetica. Per questo motivo, la loro applicazione viene eseguita in caso di frattura di lieve entità. Inoltre, le faccette dentali vengono spesso applicate sui denti anteriori: incisivi e canini.
Sono una sorta di maschera: la loro applicazione permette di modificare la forma, il colore, la lunghezza e la posizione dei denti naturali, senza eseguire interventi strutturali. Oltre a piccole fratture, infatti, le faccette dentali possono essere utilizzate anche per denti macchiati, ingialliti, sensibili o in presenza di diastema (lo spazio vuoto tra un dente e l’altro).