La piorrea, detta anche parodontite, è una malattia che riguarda i tessuti di sostegno dei denti, ovvero gengive, ossa e legamento parodontale.
Se non adeguatamente trattata, la piorrea porta alla progressiva perdita dei denti a causa del riassorbimento dell’osso e del tessuto gengivale da cui sono sostenuti.
Cause della piorrea
La piorrea è portata da diverse cause. Le principali sono: placca batterica, malocclusioni, fumo o predisposizione genetica.
In molti casi questa malattia ha uno sviluppo lento e asintomatico, di conseguenza la diagnosi necessita di essere effettuata tramite controllo radiologico e sondaggio parodontale, cioè la verifica dello stato clinico osseo e gengivale del paziente.
Sintomi della piorrea
Il principale sintomo della piorrea è il sanguinamento delle gengive, inizialmente sotto stimolo e successivamente in maniera spontanea.
I sintomi secondari sono:
- Alitosi
- Mobilità dentaria
- Recessioni gengivali
- Essudazione purulenta
- Ascesso parodontale
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La gravità della malattia è dovuta dall’infiammazione della gengiva che rischia di provocare un coinvolgimento fino all’osso.
Tra il dente e la gengiva si crea uno spazio dove si accumulano batteri che si calcificano in tartaro. In questo caso la patologia si autoalimenta perché diventa difficile mantenere le norme di igiene in questo spazio.
I sintomi più gravi si verificano solo quando nel momento in cui la perdita di tessuto è già avanzata.
Solitamente non vengono colpiti tutti i denti in maniera uniforme dalla patologia e la velocità di progressione è soggettiva.
Rimedi alla piorrea
La piorrea è una malattia grave e può presentarsi in forme aggressive. Può essere però diagnosticata per tempo ed essere curata con successo. Grazie a tecnologie d’avanguardia e ad un corretto monitoraggio dei pazienti, anche i pazienti con le forme più gravi, come ad esempio quelli con con riassorbimenti ossei del 60-70%, possono ottenere il mantenimento dell’elemento dentario per lunghi periodi.
La terapia comincia con alcune sedute di igiene orale professionale, seguite da sedute che consentono la rimozione sotto gengivale di placca e tartaro. Questi trattamenti sono sufficienti a garantire la guarigione, nelle forme meno gravi, in quelle più avanzate è necessario ricorrere a interventi chirurgici. Gli interventi chirurgici possono essere resettivi o rigenerativi.
La chirurgia parodontale viene effettuata in anestesia locale o in sedazione.
Questi interventi creano un ambiente più accessibile per l’igiene quotidiana oltre a garantire una maggiore stabilità nel tempo dei denti. La scelta della tecnica chirurgica adeguata dipende da diversi fattori tra i quali la gravità della patologia, il tipo di riassorbimento osseo, la sede in cui si manifesta, la collaborazione del paziente.
Quando la gravità della parodontite non consente più il mantenimento dei denti è possibile sostituirli ricorrendo ad interventi di implantologia.