Il mal di denti è una condizione molto diffusa che riguarda milioni di persone in tutto il mondo. Esistono diversi tipi di dolore: acuto, crescente, localizzato, diffuso, continuo, intermittente o in forma di dente che pulsa.
Ogni tipo mal di denti ha una causa precisa e un suo percorso terapeutico mirato. Ecco perché è importante consultare tempestivamente l’odontoiatra alla comparsa dei primi sintomi. Un mal di denti trascurato può infatti compromettere la salute orale e causare problemi più complessi da trattare.
Per correre ai ripari quando il dolore si manifesta e compromette le nostre attività quotidiane, esistono rimedi che possono aiutare a gestire il mal di denti prima o durante la terapia odontoiatrica.
In questo articolo indaghiamo i vari tipi di mal di denti, le possibili cause e le strategie da adottare, ricordandoci di consultare sempre il dentista per una diagnosi corretta e una terapia adatta al caso specifico.
Quando e perché viene il mal di denti
Il mal di denti può essere determinato da una molteplicità di cause. Le principali possono essere catalogate in tre macrocategorie:
- Patologiche (ad esempio, in presenza di carie, ascessi, pulpite, parodontite e gengivite, fratture, sensibilità dentale, ecc.).
- Post chirurgia (il dolore dopo un’estrazione o un impianto è del tutto normale e fa parte del processo di guarigione).
- Non patologiche (ad esempio, i dolori legati alla dentizione nei lattanti o all’eruzione dei terzi molari negli adulti).
Carie e pulpite
La causa più frequente di mal di denti è la carie, ovvero un’infezione causata dalla proliferazione dei batteri che si accumulano sulla superficie dei denti. Inizialmente intacca i tessuti duri del dente, per poi raggiungere – se non curata – la polpa del dente, causando dolore più o meno intenso a seconda della profondità del danno. Quando l’infezione raggiunge la polpa dentale, provoca un’infiammazione acuta e molto dolorosa: la pulpite.
Una carie profonda e trascurata può, inoltre, causare un ascesso, ovvero un accumulo di pus (generalmente molto doloroso e accompagnato da gonfiore evidente) attorno alla radice del dente.
Mal di denti e malattia parodontale
Con il termine malattie parodontali si intendono tutte alterazioni dei tessuti che circondano e sostengono il dente (gengive, osso alveolare, cemento radicolare e legamento). Tra i sintomi più comuni troviamo: mal di denti, ipersensibilità e sanguinamento.
La malattia parodontale più diffusa è la parodontite (detta anche piorrea), ovvero un’infezione acuta e cronica che comporta, nei casi più gravi, anche la perdita del dente.
Anche la gengivite è un problema molto diffuso, non solo legato a scarsa igiene orale, fumo o stress, ma anche ad alterazioni ormonali (ad esempio, durante la gravidanza o la pubertà).
Dente rotto
Un dente rotto (anche solo crepato o scheggiato) può essere causa di ipersensibilità e dolore. La frattura può avvenire per svariati motivi: un trauma accidentale, l’abrasione dello smalto, ma anche pressione eccessiva e masticazione scorretta. A seconda del tipo e della gravità della frattura, sarà il dentista a consigliare il trattamento più adatto. Nel frattempo, per controllare il dolore, è possibile ricorrere ad analgesici, se indicato dal medico, mantenere una buona igiene orale e consumare cibi morbidi.
Dolore da sensibilità dentale
La sensibilità dentale può causare dolore, innanzitutto, durante l’assunzione di alimenti molto caldi o molto freddi. Può essere inoltre correlata ai postumi di un intervento (ad esempio, un’estrazione) o ad una frattura dentale. Talvolta, l’ipersensibilizzazione può anche essere la “spia” di una carie o di colletti dentali scoperti.
Mal di denti dopo un’estrazione
L’estrazione di un dente è una procedura chirurgica che porta notevoli benefici al paziente, ad esempio nel caso di denti irrimediabilmente compromessi dalla carie, fratturati o inclusi.
Tuttavia, è assolutamente normale percepire un certo grado di disagio post-estrazione, quando si esaurisce l’effetto dell’anestetico. Tra i disturbi più comuni: dolore, gonfiore, sanguinamento, sensibilità del dente e delle zone circostanti.
Mal di denti post impianto
Gli impianti dentali sono oggi largamente diffusi per i loro benefici – sia funzionali che estetici – nel sostituire elementi dentari mancanti. Trattandosi di un intervento chirurgico, il dolore post-impianto è del tutto fisiologico, temporaneo e facilmente controllabile con i farmaci e seguendo i consigli del dentista. L’intensità del dolore post-operatorio è del tutto soggettiva e varia da paziente a paziente.
Dente del giudizio e dolore
I terzi o ottavi molari (comunemente detti denti del giudizio) sono gli ultimi elementi dentari che compaiono nelle arcate, di solito tra i 18 e i 25 anni. L’eruzione può essere fastidiosa – e talvolta dolorosa – soprattutto quando lo spazio è poco. Per controllare il dolore è possibile ricorrere a svariati rimedi (analgesici, massaggi, applicazione di gel anestetici, impacchi di ghiaccio).
Tuttavia, è bene ricordare che è sempre importante rivolgersi al dentista, in particolare qualora lo spazio sia ridotto o manchi del tutto, determinando la comparsa di denti semi-inclusi o la mancata eruzione (denti inclusi) che possono necessitare di un’estrazione.
L’intervento ancora oggi spaventa numerosi pazienti, seppur eseguito sotto anestesia. Un certo grado di dolore post-operatorio è del tutto fisiologico ma temporaneo, legato al naturale percorso di guarigione.
Dolore da primi dentini
Tra le cause fisiologiche del mal di denti, va inoltre segnalata l’eruzione dei dentini da latte nei bambini. I primi a erompere sono generalmente gli incisivi inferiori e gli incisivi superiori, rispettivamente intorno ai 6 e ai 7 mesi. Va ricordato che la dentizione è un processo del tutto naturale per la crescita del bambino, anche se può causare qualche temporaneo disagio (come dolore, irritabilità, diarrea e talvolta febbre), controllabile seguendo i consigli del pediatra.
Mal di denti: cosa fare
Innanzitutto, la prevenzione è la prima arma contro il mal di denti, a partire da un’accurata igiene orale quotidiana unita a periodiche sedute di pulizia professionale. Inoltre, un controllo semestrale dal dentista è fondamentale per riconoscere preventivamente eventuali problematiche (ad esempio, una piccola carie), intervenendo con un trattamento semplice e prima che il dolore si manifesti. Queste buone abitudini permettono di avere un sorriso bello e sano sin dall’infanzia (la prima visita dal dentista è consigliabile attorno ai 4 anni di età), scongiurando il temuto mal di denti e procedure d’urgenza.
Mal di denti: cosa prendere
Per controllare il mal di denti è possibile utilizzare antidolorifici (come l’ibuprofene e il paracetamolo), da assumere sempre seguendo le indicazioni del medico e prestando attenzione al foglietto illustrativo. Inoltre, è fondamentale mantenere una buona igiene orale, utilizzando uno spazzolino a setole morbide (per non sollecitare eccessivamente la zona dolorante) e un collutorio a base di clorexidina.
Mal di denti: terapie odontoiatriche
Come più volte sottolineato, in caso di mal di denti è importante rivolgersi tempestivamente al dentista per una diagnosi e una terapia mirata. A seconda del singolo caso, sarà l’odontoiatra a indicare la terapia più adatta.
Ad esempio, in caso di carie potranno essere effettuate un’otturazione o una devitalizzazione, sino ad optare per l’estrazione nei casi più gravi. Per le malattie parodontali, invece, esistono trattamenti che vanno dalla chirurgia al curettage.
Mal di denti? Rivolgiti subito al tuo dentista
Qualunque sia la causa, il mal di denti non va mai sottovalutato. Oltre a provocare dolore e limitare le attività quotidiane (dall’alimentazione alla concentrazione nel lavoro), tende ad aumentare di notte con disturbi notevoli del sonno. Ma, soprattutto, il mal di denti è il campanello d’allarme che qualcosa non va nella nostra bocca. E, per evitare conseguenze più o meno serie, è importante rivolgersi al dentista per identificare la patologia scatenante e trattarla adeguatamente.