Home Igiene dentale L’importanza della pulizia interdentale: quali sono i metodi migliori per rimuovere i residui di cibo tra i denti 
Tempo di lettura

L’importanza della pulizia interdentale: quali sono i metodi migliori per rimuovere i residui di cibo tra i denti 

Per preservare una buona salute della bocca è molto importante mantenere regolari abitudini di igiene orale. È bene sapere, però, che spazzolare i denti dopo ogni pasto potrebbe non bastare. Quando ci si lava i denti, infatti, si tende a concentrarsi sulle superfici esterne, interne e superiori.  

L’utilizzo dello spazzolino non permette di pulire in profondità gli spazi tra un dente e l’altro: i cosiddetti spazi interdentali. Eppure, pulirli a fondo è molto importante, in quanto, dopo aver mangiato, diversi residui di cibo possono rimanere incastrati tra i denti

Quali sono le possibili conseguenze di una scorretta pulizia interdentale? 

Una delle conseguenze più immediate è l’alitosi. Se i residui di cibo intrappolati tra i denti non vengono rimossi correttamente, si degradano, causando un cattivo odore dell’alito.  

Ma l’alitosi è solo una delle possibili ripercussioni. L’azione della saliva, combinata ai residui alimentari sedimentati tra i denti, provoca la formazione di placca: un accumulo batterico biancastro e appiccicaticcio. La placca batterica è la causa principale delle carie.  

Quando la placca si accumula lungo il bordo gengivale, l’azione batterica può infiammare e irritare le mucose. Questa infiammazione è chiamata gengivite e si manifesta con rossore e gonfiore. Se trascurata, la gengivite può sfociare in disturbi più acuti, come la parodontite (o piorrea): una patologia che colpisce i tessuti di sostegno dei denti. Se non adeguatamente trattata, la piorrea può portare anche alla progressiva perdita dei denti 

Inoltre, se la placca non viene rimossa, favorisce la formazione di placche dure mineralizzate: il tartaro. Si tratta un deposito che può essere rimosso solo a seguito di un trattamento di igiene orale professionale. Il tartaro rende più facile l’azione dei batteri su denti e gengive, innescando un circolo vizioso dannoso per la salute del cavo orale.  

Per questi motivi, oltre a spazzolare i denti dopo ogni pasto, è importante rimuovere correttamente i residui di cibo, che si accumulano tra gli spazi interdentali, almeno una volta al giorno. Per favorire una pulizia profonda, esistono diversi strumenti. In caso di dubbi sul dispositivo da utilizzare, è consigliato consultare un dentista. 

Filo interdentale  

Il filo interdentale è un sottilissimo nastro, realizzato in plastica, seta o nylon, la cui funzione è rimuovere meccanicamente i residui di cibo e placca batterica tra un dente e l’altro. Non è un’alternativa allo spazzolino: i due strumenti andrebbero utilizzati in sinergia, per ottenere una pulizia completa. 

In condizioni ottimali, è consigliabile passare il filo interdentale dopo ogni pasto. Tuttavia, quando ciò non è possibile, si raccomanda il suo utilizzo almeno una volta al giorno, preferibilmente prima di andare a dormire, al fine di eliminare i residui alimentari accumulati durante la giornata. 

Come si usa il filo interdentale? 

Un uso corretto del filo interdentale garantisce una pulizia efficace e completa dei denti di entrambe le arcate. Per diverse persone, però, questo tipo di procedura può risultare macchinosa e complicata. Ma seguendo alcuni accorgimenti si può ottenere un risultato ottimale ed evitare sprechi. 

È possibile riassumere le manovre di pulizia tramite filo interdentale in sei passaggi

  1. Tagliare una porzione di filo interdentale e avvolgere le due estremità intorno al dito medio di entrambe le mani. La lunghezza ideale della porzione di filo dovrebbe essere di circa 50 centimetri, in modo da avere abbastanza materiale per la pulizia di tutti i denti. 
  2. Ricavare piccoli segmenti di filo per ogni spazio interdentale, srotolando o riavvolgendo le estremità, di volta in volta. 
  3. Tendere il segmento di filo interdentale tra l’indice e il pollice delle due mani, inserirlo delicatamente nello spazio interdentale formando una sorta di “C” attorno al dente. Assicurarsi di avvolgere il filo interdentale anche immediatamente sotto il margine gengivale: il solco tra dente e gengiva. 
  4. Strofinare il filo interdentale con una leggera pressione sulla superficie del dente. Il movimento dovrebbe partire dalla gengiva e procedere verso l’estremità più esterna della corona. In questo modo, è possibile rimuovere i residui di cibo e placca batterica. Durante la pulizia, il filo interdentale dovrebbe essere teso e mantenuto saldamente. 
  5. Ripetere la procedura per ogni spazio interdentale, utilizzando sempre un segmento pulito per ogni dente. 
  6. Sciacquare la bocca con acqua e collutorio per completare la pulizia. 

Scovolino dentale 

Anche lo scovolino da denti è uno strumento prezioso, in quanto è in grado di raggiungere gli spazi stretti e difficilmente accessibili. Si tratta di una piccolissima spazzola, dotata di un manico in plastica o gomma e una testina flessibile con setole.  

Può essere una valida alternativa al filo e consente di rimuovere placca, sporco e frammenti di cibo dalla fessura interdentale. Inoltre, può rivelarsi utile per massaggiare le gengive, favorendo la circolazione del sangue. 

Per utilizzare correttamente lo scovolino, è consigliato inserirlo delicatamente nella fessura tra i denti, eseguendo movimenti sia orizzontali sia verticali, partendo dalla gengiva e spingendolo verso l’estremità più esterna della corona. In questo modo, le setole intrappolano la placca e i residui alimentari, eliminandoli dal cavo orale. Dopo l’utilizzo dello scovolino, è consigliabile sciacquare la bocca con un collutorio. 

Mentre alcuni scovolini sono usa e getta, altri modelli possono essere riutilizzabili. In questi casi, è importante lavare accuratamente le setole dopo l’uso e riporre lo scovolino in un contenitore asciutto e pulito. Inoltre, ogni scovolino ha una durata media di circa 10 utilizzi, dopodiché è consigliabile sostituirlo, in quanto le setole potrebbero logorarsi e perdere la loro efficacia. 

Quando si sceglie lo scovolino, è importante considerare le dimensioni delle fessure interdentali. Utilizzare uno scovolino troppo grande in spazi stretti potrebbe danneggiare lo smalto o irritare le gengive. Pertanto, è consigliabile selezionare un dispositivo con una testina che si infili facilmente e senza sforzo tra i denti.  

In generale, la maggior parte degli scovolini ha un diametro compreso tra 0,4 e 2 millimetri. In caso di dubbi, è sempre consigliabile chiedere consiglio al dentista per individuare lo strumento più adatto alle proprie esigenze. 

Altri strumenti di pulizia interdentale

Oltre a filo interdentale e scovolino, esistono altri strumenti utili per la pulizia interdentale, tra cui: 

  • Flossette: uno strumento costituito da un piccolo manico in plastica, a forma di “U”, alla cui estremità è applicato un segmento di filo interdentale.  
     
  • Idropulsore: uno strumento che utilizza un getto d’acqua a pressione regolabile per pulire gli spazi interdentali, il solco gengivale e la superficie dei denti. L’utilizzo di questo strumento richiede una certa attenzione, poiché è necessario regolare la pressione del getto in base alle specifiche zone e alle caratteristiche individuali. Può essere particolarmente utile per chi indossa apparecchi ortodontici. 

I nostri consigli per te