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Impianto dentale fallito

Un impianto dentale è una vite in titanio che viene inserita all’interno dell’osso mascellare o mandibolare per simulare il comportamento di una radice naturale. La riabilitazione protesica su impianto serve a sostituire una o più denti mancanti con radici artificiali e protesi fisse ed è composta da tre parti principali: la vite endossea, l’abutment e la protesi dentaria.

La vite endossea, simile alla radice di un dente naturale, viene inserita nell’osso mandibolare o mascellare.

L’abutment connette la vite endossea alla protesi dentaria e si trova a contatto con la mucosa gengivale.

La protesi dentaria, infine, sostituisce i denti mancanti e copre lo spazio vuoto nell’arcata dentaria.

L’installazione di un impianto dentale richiede un intervento chirurgico con anestesia locale. Con una corretta gestione, un impianto ben installato può durare dai 10 ai 15 anni.

Che cos’è l’osteointegrazione?

L’osteointegrazione è il processo che consente agli impianti dentali di integrarsi nell’osso mascellare o mandibolare. Durante l’osteointegrazione, le viti degli impianti, realizzate in titanio biocompatibile, vengono riconosciute dall’organismo come parte del tessuto osseo.

Per garantire una buona osteointegrazione, è consigliabile attendere dai 3 ai 6 mesi prima di applicare le protesi definitive, anche se esistono tecniche di implantologia a carico immediato che permettono di avere i denti sostitutivi provvisori in una sola seduta o dopo 24/36 dall’intervento.

Impianto dentale fallito: quali sono le cause?

Come detto, gli impianti dentali possono durare per molti anni, ma a volte si può incorrere in un fallimento del trattamento di implantologia. È bene sapere che il fallimento di un impianto dentale non è mai dovuto a un rigetto da parte del corpo, poiché non esistono casi di reazioni allergiche al titanio documentate in letteratura.

Una corretta cura post-operatoria riduce notevolmente il rischio di fallimento. Purtroppo, molti pazienti non seguono le indicazioni mediche, saltano le visite di controllo, fumano e non mantengono una buona igiene orale, compromettendo così la stabilità degli impianti.

Una delle cause più comuni del fallimento è la scarsa igiene orale, che può portare a infezioni batteriche intorno all’impianto.

Anche la densità ossea nella zona dell’impianto gioca un ruolo importante: se l’osso non è sufficientemente denso, l’impianto rischia di non integrarsi correttamente. Inoltre, un carico masticatorio eccessivo, nei giorni successivi all’intervento, può compromettere il processo di osteointegrazione.

In caso di fallimento dell’impianto, i sintomi possono comparire subito dopo l’intervento, dopo settimane o, talvolta, dopo mesi. Quando i sintomi compaiono poco dopo l’intervento, le cause sono spesso biologiche, come l’osteointegrazione non avvenuta, infezioni batteriche dovute a scarsa igiene orale, contaminazione dell’impianto o micromovimenti dell’impianto durante la guarigione, ad esempio per il digrignamento dei denti.

Se i sintomi compaiono più tardi, le cause potrebbero includere un’esecuzione errata dell’intervento, la rottura dell’impianto o una perimplantite: un’infezione dei tessuti intorno all’impianto.

Prevenire queste cause è possibile con una buona igiene orale e regolari visite di controllo dal dentista.

Impianto dentale fallito: i sintomi

Nel periodo post-operatorio, è normale avvertire un leggero fastidio nella zona dell’impianto. Durante questa fase, una terapia antinfiammatoria e antibiotica, se indicata dal dentista, aiuta a gestire il dolore e prevenire infezioni. La guarigione è un momento critico per l’osteointegrazione, il processo in cui l’osso si integra con la vite in titanio. Per questo motivo, non c’è da preoccuparsi se si percepisce un leggero fastidio. Ma è molto importante seguire scrupolosamente le indicazioni fornite dal dentista

Alcuni sintomi però possono indicare un fallimento dell’impianto.

Uno dei primi campanelli d’allarme è la sensazione che l’impianto non sia saldo: un impianto stabile non dovrebbe muoversi.

Sanguinamento e gonfiore gengivale sono altri segnali preoccupanti. Se la gengiva si arrossa, diventa dolorante e sanguina frequentemente, è possibile che vi sia un’infiammazione o un’infezione in corso.

Anche il fastidio durante la masticazione può essere il sintomo di un impianto dentale fallito. Masticare non dovrebbe causare dolore o disagio.

Un altro sintomo è la presenza di un sapore metallico in bocca, che potrebbe essere segno di infezione o di un problema con l’impianto stesso.

In presenza di questi sintomi, è necessario consultare il dentista. Un controllo tempestivo consente di valutare la situazione e intervenire rapidamente.

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