Gli impianti possono essere una soluzione – in molti casi la migliore e più indicata – per sostituire uno o più denti che sono andati persi per un motivo qualsiasi.
Ma cosa sono gli impianti? Si tratta di piccole viti che vengono posizionate all’interno delle ossa mascellari e che hanno lo scopo di simulare la funzione svolta dalla radice dei denti naturali.
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Gli impianti sono realizzati in titanio, materiale che possiede particolari caratteristiche di biocompatibilità.
“Ma come avviene la preparazione all’intervento? E cosa devo fare dopo il posizionamento degli impianti? Durante l’intervento e nei giorni successivi proverò dolore?”
Questi sono gli interrogativi più frequenti quando si tratta di implantologia. Domande a cui ora cercheremo di dare risposte nella maniera più esaustiva possibile!
Come prepararsi ad un intervento di implantologia dentale?
Il posizionamento di un impianto avviene in un “ambiente pulito”. La pulizia, infatti, è il prerequisito fondamentale per la buona riuscita dell’intervento.
Igiene orale
Pulire i denti con dentifricio e spazzolino ed usare filo interdentale e collutorio potrebbe non essere sufficiente.
Prima di posizionare un impianto, infatti, è necessario sottoporsi a una seduta di igiene orale professionale.
Il dentista o l’igienista dentale – una figura che si occupa in maniera specifica della pulizia del cavo orale – utilizzeranno specifici strumenti, chiamati ablatori, che saranno in grado di rimuovere tutti i batteri nocivi ed eventuali accumuli di placca e tartaro.
Eliminare i microrganismi è essenziale non solo per il successo dell’intervento, ma anche per far sì che l’impianto resti in salute e sia duraturo nel tempo.
Farmaci
A tale scopo la terapia antibiotica può essere un valido alleato, soprattutto a scopo profilattico. In passato si era soliti iniziare la terapia antibiotica qualche giorno prima dell’intervento: le nuove linee guida però suggeriscono di somministrarlo mezz’ora prima dell’intervento, in modo da avere una concentrazione di farmaco efficace e sufficiente durante l’intervento stesso.
In ambito odontoiatrico l’antibiotico di prima scelta, e perciò il più indicato, è l’amoxicillina.
Questa molecola è in grado di eliminare la maggior parte dei microrganismi nocivi che si trovano nel cavo orale, riuscendo quindi a prevenire o risolvere eventuali infezioni. L’amoxicillina, inoltre, può essere associata ad un’altra molecola, l’acido clavulanico (o clavulanato): questa combinazione aumenta l’efficacia dell’antibiotico.
Se sai di essere allergico all’amoxicillina o ad altre penicilline, devi necessariamente informare il tuo dentista. L’allergia agli antibiotici non deve essere affatto sottovalutata, perché può comportare conseguenze anche gravi, tra cui lo shock anafilattico. In caso di ipersensibilità a questa classe di antibiotici, quindi, l’odontoiatra dovrà optare per un’altra tipologia di antibiotici che però saranno ugualmente efficaci.
Prima dell’intervento il dentista potrebbe anche scegliere di somministrare dei cortisonici, che hanno lo scopo di evitare la formazione di edema (gonfiore), normale conseguenza di qualsiasi procedura chirurgica. Qualsiasi intervento, infatti, “traumatizza” i tessuti, che reagiscono con lo sviluppo di uno stato infiammatorio. Esso però può essere facilmente controllato, soprattutto nel caso in cui l’intervento venga svolto correttamente e nella maniera meno traumatica possibile.
È doloroso fare un impianto dentale?
Il dolore è una condizione soggettiva e varia da paziente a paziente. Per questo motivo, non è possibile dare una risposta universale che sia valida per tutti. Generalmente, però, il posizionamento di un impianto non è doloroso. Il dentista, infatti, prima di iniziare l’intervento effettuerà un’anestesia.
Anestesia locale
L’anestesia utilizzata durante un intervento di implantologia è quella locale. Con l’anestesia locale il farmaco anestetico viene iniettato nelle vicinanze della zona che sarà oggetto di intervento che verrà “addormentata”: gli stimoli dolorosi quindi non verranno percepiti. Ricorda però che sarà assolutamente normale avvertire vibrazioni e stiramenti: la sensibilità tattile, infatti, viene comunque conservata anche in caso di anestesia.
Quanto dura l’intervento per l’impianto dentale?
Anche in questo caso, la durata dell’intervento può variare a seconda delle condizioni del paziente. Ecco perché, non è possibile stimare una durata esatta, valida per tutte le persone.
Solitamente, l’operazione ha una durata breve: nella maggior parte dei casi sono sufficienti dai 15 ai 30 minuti per ogni impianto.
Cosa fare dopo l’intervento di implantologia?
Dopo l’intervento di implantologia è importante seguire scrupolosamente le indicazioni del dentista, per accelerare la guarigione dell’area interessata dall’intervento.
In particolare, lo specialista può prescrivere l’utilizzo di farmaci e indicare buone norme di comportamento.
Antinfiammatori e ghiaccio
L’effetto dell’anestesia svanirà dopo il termine dell’intervento.
Nel caso in cui dovessi provare dolore post operatorio, potresti assumere dei farmaci. I più indicati sono gli antinfiammatori, che contribuiranno ovviamente ad attenuare il processo infiammatorio che potrebbe coinvolgere i tuoi tessuti in seguito all’intervento. Tra queste categorie di farmaci ricordiamo ibuprofene, ketoprofene e paracetamolo. Quest’ultima molecola, se associata alla codeina, può essere utilizzata anche come antidolorifico e aiuta a gestire dolori anche di intensità piuttosto severa.
Oltre ai farmaci che abbiamo appena citato, il medico dentista potrebbe consigliare l’assunzione di corticosteroidi, che sono degli antinfiammatori “più potenti”.
Il loro scopo è sostanzialmente quello di ridurre o evitare la formazione di edema, che potrebbe essere fastidioso se localizzato in alcune zone (per esempio il pavimento della cavità orale). Se però l’intervento viene realizzato correttamente e con un minimo traumatismo dei tessuti, la somministrazione di corticosteroidi può essere tranquillamente evitata.
Potrebbe essere utile, ma solo il giorno dell’intervento, utilizzare del ghiaccio: fare degli impacchi di ghiaccio della durata di venti minuti per poi restare senza per circa una-due ore può essere d’aiuto per controllare dolore e gonfiore.
Antibiotici
L’uso degli antibiotici garantisce l’abbattimento della cosiddetta “carica batterica”, ossia la concentrazione di batteri presenti in un certo distretto (nel nostro caso il cavo orale).
Non è sufficiente, però, assumerli soltanto prima dell’intervento a scopo profilattico: dovrai prendere gli antibiotici anche dopo il posizionamento degli impianti.
È fondamentale, al fine di non rendere vana la terapia, che l’assunzione degli antibiotici avvenga ad intervalli regolari, che possono andare dalle 8 alle 12 ore a seconda delle molecole utilizzate.
Il trattamento antibiotico può durare dai 6 ai 10 giorni: è essenziale seguire le indicazioni fornite dal medico dentista, per far sì che la terapia sia efficace e non ci siano complicanze future.
Alimentazione
Anche l’alimentazione è un parametro da tenere sotto controllo per evitare fastidiosi inconvenienti.
Non preoccuparti: potrai mangiare anche subito dopo l’intervento chirurgico, una volta terminato l’effetto dell’anestesia.
Per i primi giorni sarebbe bene evitare cibi molto caldi: il calore, infatti, può irritare i tessuti gengivali e causare sanguinamento in seguito alla apertura dei punti. Cerca poi anche di evitare cibi che si sbriciolano: questi, infatti, potrebbero infilarsi nella ferita e provocare un’ulteriore infiammazione. Lo stesso vale per i cibi molto piccoli, quindi niente cous cous, riso o pastine per qualche giorno.
Una volta rimarginata la ferita, potrai ovviamente tornare a una dieta assolutamente normale. Ecco un riassunto di cosa puoi e non puoi mangiare dopo un intervento:
Fumo
Infine, dovresti anche evitare di fumare. Il fumo è un notevole irritante e può contribuire in senso negativo ai processi di guarigione. Il fumo può essere addirittura un criterio di esclusione per interventi di implantologia: se tieni alla salute del tuo cavo orale (e non solo!), cerca di smettere di fumare.