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Cosa sono e come funzionano gli impianti dentali

L’implantologia dentale è una tecnica che permette di sostituire i denti mancanti con l’inserimento chirurgico di impianti dentali in titanio all’interno dell’osso mascellare o mandibolare. Gli impianti fungono da radici artificiali fisse sulle quali vengono ancorate protesi definitive come corone o ponti.

È una soluzione di lunga durata per ripristinare la naturale funzionalità e l’armonia estetica del sorriso.

Perché si perdono i denti?

La perdita dei denti è un problema che non riguarda solo l’estetica, ma compromette anche la capacità di masticare e parlare in modo corretto.

Le cause della caduta dei denti possono essere diverse e variano da persona a persona.

Una delle più comuni è la carie non trattata, che progredisce in patologie più gravi. I batteri che provocano l’infezione cariosa, con il tempo, possono penetrare all’interno dello smalto, raggiungendo dentina e polpa: le parti vitali del dente. A lungo andare, l’infezione può degenerare in parodontite, un’infiammazione cronica che compromette i tessuti di sostegno ai denti (il parodonto, appunto) facendoli cadere.

Le infezioni a carico di denti e gengive sono spesso provocate da un’igiene orale insufficiente e abitudini scorrette. Per questo motivo è molto importante seguire una dieta bilanciata, limitando il consumo di cibi acidi e zuccherati, astenersi dal fumo, lavare i denti dopo ogni pasto, passare il filo interdentale e sottoporsi a regolari visite dal dentista.

Ma i denti possono cadere anche a seguito di traumi o a causa dell’invecchiamento.

Conseguenze della perdita dei denti

La mancanza di uno o più denti può creare diversi problemi estetici e funzionali, come: 

  • Modifica delle connotazioni del viso
  • Spostamento dei denti adiacenti e opposti al dente mancante, per riempire il vuoto. 
  • Difficoltà a masticare e parlare
  • Problemi di digestione, causati da una masticazione scorretta. 
  • Disarmonia estetica del sorriso. 
  • Perdita di autostima e fiducia in sé stessi. 
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Cosa sono gli impianti dentali?

Gli impianti dentali sono viti in titanio che vengono inseriti chirurgicamente all’interno dell’osso mascellare o mandibolare, simulando la radice naturale del dente e servono a sostituire i denti mancanti. La ria serve a sostituire uno o più denti mancanti e consiste in tre parti principali: la vite endossea, l’abutment e la protesi dentaria.

  • La vite endossea è l’elemento che viene inserito nell’osso mascellare o mandibolare, funge da radice artificiale del dente. Una volta inserita, si innesta un processo chiamato osteointegrazione, durante il quale si la vite integra con l’osso circostante, garantendo così stabilità e durata all’impianto. L’integrazione tra impianto e osso è possibile grazie alla biocompatibilità del titanio, che permette una connessione stabile e duratura con il tessuto osseo.
  • L’abutment è la componente che collega la vite endossea alla protesi dentaria. Questo elemento emerge dalla gengiva e serve da punto di ancoraggio per la corona artificiale o la protesi dentaria. Essendo in stretto contatto con la mucosa gengivale, l’abutment è conosciuto anche come componente transmucosa.
  • La protesi dentaria è la parte visibile dell’impianto, quella che riproduce la forma e la funzione del dente naturale e completa il processo di riabilitazione.

Tipi di protesi dentali

L’implantologia dentale offre diverse soluzioni di riabilitazione protesica. A seconda del numero di denti mancanti e delle condizioni del paziente, è possibile optare per diversi tipi di protesi, tra cui:

  • Corona su impianto singolo.
  • Ponte su impianti.
  • Overdenture.
  • Protesi totale su 4 impianti.

Corona su impianto Singolo 

L’impianto singolo è la soluzione per la sostituzione di un singolo elemento dentario. Il dentista procede con l’inserimento dell’impianto nell’osso e, al termine del periodo di guarigione, posiziona una protesi definitiva che può essere avvitata o cementata. 

Ponte su impianti 

È la soluzione per sostituire più di un elemento dentario. Il ponte su impianti prevede l’inserimento di 2 impianti che fanno da pilastro a una protesi con 3 elementi dentari o l’inserimento di 3 impianti che fungono da pilastro per una protesi con 5 elementi dentari.  

Overdenture 

Conosciuta anche come protesi a bottone. È una protesi removibile agganciata a delle strutture collegate agli impianti. Consiste nell’applicazione di una protesi stabilizzata su una barra o su degli appositi attacchi posizionati su 2 o 4 impianti dentali. La protesi è realizzata in resina, con dei rinforzi metallici.

Protesi totale su 4 impianti

La tecnica dei 4 impianti, nota anche come All-on-4, è indicata per i pazienti edentuli, ovvero coloro che hanno perso tutti i denti in una o entrambe le arcate dentarie. Questo metodo prevede l’inserimento di quattro impianti nell’arcata, che fungono da supporto per una protesi dentaria completa.

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Implantologia dentale: le fasi del trattamento

L’implantologia dentale è un processo che richiede diversi step:

  1. Visita dentistica, compresa di esami radiologici specifici, se indicati dal dentista. 
  2. Intervento di chirurgia per il posizionamento degli impianti
  3. Guarigione e cicatrizzazione.
  4. Consegna di una protesi provvisoria
  5. Realizzazione e applicazione della protesi definitiva
  6. Visite e controlli regolari.

Visita diagnostica e pianificazione del trattamento

La prima fase di un trattamento implantare è la visita diagnostica, utile a stabilire un piano di cura personalizzato. Durante questa fase, il dentista esegue radiografie e una Tac 3D per valutare la quantità e la qualità dell’osso disponibile.

Questi esami aiutano a pianificare la posizione corretta dell’impianto e a valutare se è necessario un innesto osseo, se la quantità e la qualità dell’osso sono insufficienti per supportare gli impianti dentali.

Al termine di questa fase, il paziente viene informato sui dettagli del trattamento, inclusi durata, complessità e costi.

Intervento chirurgico

Dopo la pianificazione, si procede con l’intervento chirurgico: la vite in titanio viene inserita nell’osso mandibolare o mascellare. L’intervento si svolge sotto anestesia locale, o in alcuni casi, con sedazione cosciente. Viene praticata una piccola incisione sulla gengiva per accedere all’osso, dove viene inserita la vite endossea.

La gengiva viene poi suturata e lasciata a riposo per favorire la guarigione.

Cicatrizzazione e guarigione

La cicatrizzazione è una fase critica, durante la quale l’impianto deve integrarsi con l’osso attraverso un processo chiamato osteointegrazione. Questo periodo, che può durare dai 3 ai 6 mesi, è essenziale per la stabilità a lungo termine dell’impianto. Durante questa fase, è importante mantenere una buona igiene orale e non fumare, poiché il fumo e la nicotina possono compromettere la guarigione.

Riabilitazione protesica

Quando l’impianto si è completamente osteointegrato, si passa alla fase protesica, che è divisa in due momenti:

  1. Protesizzazione provvisoria. In alcuni casi, si può applicare una protesi provvisoria nell’arco di 24-48 ore dall’inserimento degli impianti. Questa protesi temporanea permette al paziente di avere una buona estetica durante il periodo di guarigione, soprattutto per i pazienti edentuli che richiedono il trattamento dell’intera arcata.
  2. Protesizzazione definitiva. Una volta completata l’osteointegrazione, si procede con la presa di un’impronta digitale per creare la corona protesica definitiva. Questa corona, realizzata in ceramica, zirconio o disilicato di litio e viene fissata all’impianto tramite un abutment. La protesizzazione definitiva restituisce al paziente la piena funzionalità e ripristina l’estetica del sorriso.

Visite di controllo

Dopo l’applicazione della protesi definitiva, si avvia la fase di controllo. Il dentista verifica l’adattamento della protesi, la salute dell’impianto e l’efficacia dell’igiene orale del paziente. I controlli regolari sono molto importanti per prevenire complicazioni come gengiviti o perimplantite e per garantire la lunga durata dell’impianto.

Che cos’è l’implantologia a carico immediato?

L’implantologia a carico immediato consente di posizionare la protesi provvisoria sugli impianti entro 24/36 ore dall’intervento. Questa tecnica permette di ripristinare immediatamente l’estetica e la funzionalità del sorriso.

Per poter eseguire il carico immediato, è necessario che l’impianto raggiunga una stabilità primaria sufficiente, misurata tramite l’indice ISQ (Implant Stability Quotient).

Quando i tessuti sono completamente guariti, viene consegnata al paziente la protesi definitiva. 

Tempi di guarigione degli impianti dentali

Il tempo necessario per la guarigione dopo un intervento di implantologia dentale può variare a seconda della tipologia di trattamento e delle condizioni individuali del paziente.

È possibile percepire dolori subito dopo l’intervento, che, di solito, tendono a diminuire entro 5-7 giorni. Questo dolore può essere alleviato con farmaci analgesici o antidolorifici, se prescritti dal dentista.

Alcuni pazienti possono avvertire solo un lieve disagio o addirittura nessun dolore.

Nel caso dell’implantologia a carico differito, l’impianto viene posizionato durante una prima seduta e la gengiva viene richiusa per permettere il processo di osteointegrazione. Questo processo, che consente all’impianto di integrarsi con l’osso, può richiedere dai 3 ai 6 mesi. La durata varia a seconda della qualità dell’osso e delle condizioni di salute del paziente.

L’implantologia a carico immediato, invece, consente di applicare una protesi dentale provvisoria nella stessa seduta in cui vengono inseriti gli impianti o dopo 24/36 ore. Questo approccio riduce i tempi di guarigione e il disagio per il paziente. La protesi definitiva verrà applicata dopo 3 o 6 mesi, una volta completato il processo di osteointegrazione.

È bene ricordare che una buona igiene orale e il rispetto delle indicazioni del dentista sono fondamentali per garantire una guarigione ottimale e il successo a lungo termine degli impianti dentali.

L’implantologia dentale è dolorosa?

Durante l’intervento di implantologia dentale, il dolore è generalmente ben controllato grazie all’uso dell’anestesia locale. Questa anestesia blocca la sensibilità nell’area trattata, permettendo al paziente di non avvertire dolore durante l’inserimento dell’impianto dentale.

Per i pazienti particolarmente ansiosi o nervosi, è possibile eseguire l’intervento anche con l’ausilio della sedazione cosciente. Questa tecnica consiste nella somministrazione di un farmaco tramite nebulizzazione intra-nasale. La sedazione cosciente non ha effetti collaterali e consente al paziente di rimanere sveglio e lucido, riducendo, al tempo stesso, la percezione del dolore e il livello di ansia. È bene sottolineare, però, che la scelta finale spetta sempre al dentista, che prenderà una decisione sulla base delle condizioni specifiche di ogni paziente.


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