Lo sbiancamento dentale è un trattamento odontoiatrico estetico: l’obiettivo è riporare il dente al suo colore originale, eliminando i pigmenti che si sono accumulati nel corso degli anni.
Anche alcune abitudini personali, infatti, possono contribuire al cambiamento cromatico dello smalto dentale. Rientrano in questa categoria:
- Eccessivo consumo di alimenti pigmentati, come tè, caffè, vino, bevande colorate o succhi di frutta.
- Fumo.
- Uso improprio o prolungato di farmaci.
In cosa consiste lo sbiancamento dentale professionale?
Lo sbiancamento dentale deve essere sempre stabilito da un dentista, a seguito di una visita di controllo. In generale, esistono due tipi di sbiancamento dentale: professionale e domiciliare.
- Lo sbiancamento professionale viene eseguito da un dentista o un igienista dentale all’interno di un centro odontoiatrico. Per eseguire il trattamento, viene utilizzato un gel a base di acqua ossigenata che, grazie alla luce LED, agisce sullo smalto e sbianca i denti.
- Lo sbiancamento domiciliare, invece, prevede l’utilizzo di mascherine personalizzate, realizzate sulla base della dentatura del paziente, da indossare durante la notte, per un periodo di tempo indicato dal dentista. All’interno di queste mascherine viene inserito un gel sbiancante a concentrazione ridotta, rispetto a quello a quello utilizzato nello sbiancamento professionale.
In entrambi i casi, il trattamento viene stabilito da un dentista e non presenta controindicazioni. Le tecniche professionali di sbiancamento sono sicure e poco invasive e non danneggiano lo smalto dentale. Tuttavia, per conservare l’effetto, è consigliato seguire alcune norme di comportamento e abitudini alimentari equilibrate, tra cui:
- Astenersi dal fumo.
- Limitare il consumo di tè, caffè, bevande gasate, cibi zuccherati e succhi di frutta.
- Mantenere corrette abitudini di igiene orale.
Sbiancamento dentale: i rischi dei rimedi fai-da-te
Quando si parla di sbiancamento dentale, è comune imbattersi in numerosi prodotti e rimedi fai-da-te che promettono risultati sorprendenti. Spesso, diversi prodotti come collutori, dentifrici o strisce sbiancanti vengono pubblicizzati come miracolosi. Alcune persone, invece, si affidano a metodi naturali: i cosiddetti rimedi della nonna, come il bicarbonato o il succo di limone.
Nella maggior parte dei casi, questi metodi deludono le aspettative e non portano i risultati sperati. È bene ricordare, inoltre, che talvolta possono contenere sostanze abrasive che, a lungo andare, possono danneggiare lo smalto dentale, compromettendo la salute orale. L’erosione dello smalto, infatti, causa una minore resistenza del dente, aumentando il rischio di carie, ipersensibilità, lesioni e frattura.
Per questo motivo, è sempre meglio evitare i rimedi fai-da-te e rivolgersi a un dentista per sottoporsi a un trattamento di sbiancamento dentale professionale.