La fluorosi dentale è un disturbo che colpisce lo smalto dei denti provocato da un’assunzione eccessiva di fluoro. I segnali più visibili sono porosità e comparsa di macchie bianche o giallastre sulla superficie dei denti. Una delle cause più diffuse è l’ingestione di acqua potabile che contiene grandi quantità di fluoro.
Quali sono i sintomi della fluorosi?
Come detto, il sintomo principale è la comparsa di macchie sulla superficie dei denti. Queste macchie possono essere evidenti e possono variare in intensità. In questo senso, la fluorosi influisce sull’estetica dei denti, rendendoli più opachi.
Inoltre, la dentatura può mostrare irregolarità nella forma e una maggiore fragilità. La conseguenza è una maggiore predisposizione alle fratture.
La gravità della condizione può essere classificata in diversi livelli:
- Fluorosi leggera: lo smalto dei denti subisce piccole alterazioni, che si manifestano sotto forma di puntini e macchioline bianche.
- Fluorosi molto lieve: i denti possono presentare aree opache che coinvolgono meno del 25% della superficie. Le macchie appaiono come piccole zone localizzate.
- Fluorosi lieve: la presenza delle macchie interessa tra il 25% e il 50% della superficie dello smalto.
- Fluorosi moderata: l’intera superficie dei denti è opacizzata e possono essere presenti anche punti di colore scuro. Lo smalto appare meno traslucido e mostra segni di deterioramento più significativi.
- Fluorosi grave: questa forma avanzata di fluorosi coinvolge anche la forma dei denti. Essi possono apparire irregolari, corrosi e compromessi nella loro struttura complessiva.
Quali sono le cause della fluorosi?
Il fluoro fa male ai denti? La riposta è no. Anzi: è un minerale che ha la capacità di legarsi con i minerali che compongono lo smalto dentale, rafforzandolo e rendendo i denti più resistenti all’azione acida dei batteri. Tuttavia, è importante evitare la sua assunzione in quantità elevate.
La fluorosi dentale, infatti, è il risultato di un’eccessiva esposizione al fluoro. Le principali cause che possono essere:
- Assunzione di dentifrici o collutori contenenti fluoro.
- Sovradosaggio di integratori a base di fluoro, soprattutto quando gli integratori vengono somministrati senza la supervisione adeguata di un dentista.
- Presenza di elevate concentrazioni di fluoro nell’acqua potabile: in alcune regioni, l’acqua di rubinetto può contenere livelli di fluoro superiori ai limiti raccomandati.
Come si cura la fluorosi dentale
Effettuare regolari visite di controllo dal dentista, permette di individuare tempestivamente i primi sintomi del disturbo e intraprendere un percorso di cura adeguato. I principali trattamenti possono prevedere:
- Microabrasione: applicazione di un gel a base di acido cloridrico sulla superficie dei denti, seguita dall’utilizzo di una pietra, montata su un manipolo a rotazione, per irruvidire delicatamente la superficie dello smalto. Questo processo aiuta a rimuovere le macchie superficiali e le opacità.
- Infiltrazione dello smalto, in associazione alla microabrasione: tecnica che prevede l’applicazione di resine fotopolimeriche a bassa viscosità per infiltrare lo smalto dei denti e mascherare le macchie.
- Faccette dentali: sottili lamine in ceramica che vengono applicate sulla superficie dei denti per coprire le macchie e le imperfezioni estetiche del sorriso.