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ELASTODONZIA: L’ORTODONZIA FUNZIONALE

Cos’è l’elastodonzia? 

L’elastodonzia è una branca dell’ortodonzia che mira a correggere i problemi funzionali dell’occlusione dentale e dell’articolazione temporo-mandibolare. Si occupa di ripristinare l’equilibrio funzionale attraverso l’utilizzo di apparecchi che favoriscono la corretta posizione dei denti e migliorano la salute generale del sistema muscolo-scheletrico. 

L’elastodonzia non è solo un approccio terapeutico ortodontico, ma anche riabilitatore, posturale e armonizzatore psichico. Considera i denti come una sorta di zona di apprendimento e di trasformazione di noi stessi. Questa visione terapeutica considera la bocca una porta d’ingresso per agire sul corpo intero fino alla psiche. 

L’elastodonzia è adatta anche a pazienti adulti con bruxismo e russamento notturno. Non sostituisce le terapie ortodontiche tradizionali, ma le integra, promuovendo un’ortodonzia più tempestiva e completa.

Come funziona l’elastodonzia? 

L’elastodonzia è una terapia ortodontica che utilizza forze leggere ed elastiche per correggere i disturbi funzionali. Questa terapia influisce sulla posizione dei denti, della lingua, sulla crescita e sulla postura del paziente.  

Si avvale di dispositivi rimovibili definiti AMCOP (Armonizzatori Multifunzionali Cranio-Occluso- Posturali), realizzati con materiali che non richiedono l’impronta delle arcate dentarie. Tali apparecchi agiscono in modo tridimensionale nella cavità orale e permettono il trattamento di varie patologie dento-scheletriche, anche in pazienti molto giovani. Solitamente vengono indossati durante la notte e alcune ore del giorno, e vengono accompagnati da specifici esercizi di rieducazione funzionale. 

È vero che cavo orale, corpo e mente sono collegati?

Assolutamente sì. Il nostro cavo orale è costituito da diversi elementi oltre ai denti, come, ad esempio, muscoli, nervi, sangue ossa e articolazioni in continua fase dinamica e interconnessi tra loro. Se in tale equilibrio inserissimo la repressione di sentimenti come rabbia, gioia e frustrazione tramite contrazione del cavo orale, questo comporterebbe a deformazioni estetiche. Il cranio e il viso, dunque, esprimono le contrazioni e le espansioni determinate dalla nostra risposta a vari stimoli ambientali ed alla nostra incapacità di gestire le emozioni. Ecco allora che, guardando semplicemente il viso di una persona, possiamo farci un’idea del suo percorso di vita. Dallo studio della forma del volto sono stati evidenziati cinque gruppi caratteriali: 

  • viso bilanciato e simmetrico, esprime un equilibrio tra dovere e fantasia
  • viso con ipersviluppo mandibolare, indica una predominanza del dovere; 
  • viso con mascellare superiore e cranio ipersviluppati, esprime un notevole sviluppo della fantasia e un’elevata e spigliata intelligenza; 
  • viso asimmetrico a destra, indica una difficoltà nel rapporto col sesso maschile; 
  • viso asimmetrico a sinistra, indica una difficoltà nel rapporto col sesso femminile. 
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La posizione dei denti: quale significato hanno?

Oltre alla forma del viso, anche la posizione dei denti ha un preciso significato nell’elastodonzia. Partendo dagli incisivi centrali, essi corrispondono alla figura del padre (incisivo centrale destro) e della madre (incisivo centrale sinistro). Quando quest’ultimi sono in linea tra di loro significa che l’individuo realizza la ‘coppia interiore’, cioè l’unione tra parte femminile e maschile che lo rappresenta. 

Gli incisivi laterali superiori interpretano le reazioni della persona nei confronti del modello maschile e femminile. Ad esempio se questi sono più in avanti rispetto a quelli centrali indicano che il soggetto ha rifiutato l’invadenza del padre o della madre (o anche di entrambi). 

I canini compaiono verso i 13-14 anni ed intorno a quest’età si sviluppa la parte sessuale interiore ed esteriore. Il canino corrisponde alle grandi trasformazioni interiori e a tutte le mutazioni che avvengono durante l’adolescenza del ragazzo/a. 

I premolari corrispondono all’Io, al luogo in cui è inscritto il desiderio individuale. Potremmo tradurne il significato con ‘Io voglio’. 

I primi molari compaiono verso i 6-7 anni, nel momento in cui il bambino comincia a prendere il posto che gli compete. Si può dire che questi denti corrispondono al desiderio di venire riconosciuti nel posto che vogliamo occupare. 

I secondi molari compaiono verso i 12 anni, e riflettono il rapporto dell’individuo con l’altro, ossia il suo modo di proiettarsi sull’altro, e il riflesso che l’altro gli rimanda. 

I denti del giudizio compaiono verso i 21 anni, e corrispondono all’integrazione del piano spirituale. In questi denti si cristallizza l’energia dell’individuo collegata alla coscienza collettiva, alla coscienza universale: essi dunque esprimono l’atteggiamento della persona nel riunirsi alla propria parte mistica. Rappresentano l’uomo nel mondo spirituale. 

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