I casi in cui occorre ricorrere all’implantologia dentale possono essere molteplici: denti caduti a causa di problemi gengivali quali, ad esempio, la parodontite oppure denti distrutti da processi cariosi avanzati od, ancora, denti persi a causa di altre patologie dentali od a causa di traumi accidentali.
In tutti i casi in cui si rende necessario sostituire denti mancanti integrandoli con denti sostitutivi che consentano al paziente di ricostituire l’armonia del proprio sorriso e la funzionalità della masticazione, si può ricorrere all’implantologia dentale. L’implantologia dentale è però un intervento delicato che richiede nella fase precedente e successiva una serie di attenzioni e accorgimenti: una delle domande più frequenti che viene posta al dentista dopo interventi di questo tipo è se sia consentito fumare.
Per capire se questo sia possibile o meno, vediamo insieme in cosa consiste con esattezza, cosa sono gli impianti dentali, come vengono realizzati, quanto durano e quali sono i fattori che possono comprometterne la buona riuscita.
COS’È L’IMPLANTOLOGIA E QUANDO VA FATTA?
L’implantologia dentale è una tecnica odontoiatrica che viene realizzata quando occorre sostituire dei denti mancanti per ristabilire l’armonia del sorriso e la funzionalità masticatoria. Nella pratica consiste nell’inserire delle radici artificiali in titanio. Su queste, una volta avvenuto il cosiddetto fenomeno di osteointegrazione, sarà possibile inserire una protesi fissa, costituita da denti che vengono realizzati in base alle esigenze del paziente. Molti si chiedono se è possibile fumare dopo un intervento di implantologia, ma occorre prima capire bene il funzionamento di questo meccanismo di sostituzione ed integrazione dentale per poter rispondere.
Nell’intervento di implantologia, il medico odontoiatra inserisce delle viti in titanio, materiale perfettamente biocompatibile, per imitare la funzionalità delle radici mancanti. In questo modo l’impianto dentale si integra perfettamente con l’osso, andando a predisporre la base perfetta sulla quale operare l’aggiunta della protesi fissa. In particolar modo un impianto dentale è costituito da tre elementi specifici: la vite endossea, l’abutment e la parte protesica.
La vite endossea va a sostituire la funzionalità della radice assente; l’abutment ha la funzione di raccordare la vite con la parte protesica ed infine, la protesi vera e propria che è quella che imita in tutto e per tutto il dente od i denti che si intendono inserire.
Chiedersi se è possibile fumare dopo un intervento di implantologia dunque è assolutamente lecito perché, una volta completato l’intervento, il paziente recupera un’ottima funzionalità dentale e in breve può tornare alla sua vita di sempre, ma il fumo in realtà rappresenta un nemico parecchio insidioso per gli interventi di implantologia.
In questi casi è possibile fumare dopo un intervento di implantologia? Indubbiamente il fumo non è amico della salute e nemmeno dei denti, ma nel caso dell’implantologia si va oltre al concetto stesso di salute e si rientra nel campo dei potenziali rischi concreti per la buona riuscita dell’impianto stesso e della sua durata.
Dopo un impianto dentale si può fumare? I rischi
Innanzitutto, va ricordato che un trattamento di implantologia dentale, con l’inserimento di una vite endossea e l’applicazione di una protesi dentale, è un intervento a tutti gli effetti e per questo occorre che il medico dentista applichi un protocollo ben preciso che tenga conto delle condizioni di salute del paziente e ne indaghi la storia clinica in modo accurato. Come in ogni post-intervento il fumo può arrecare dei disturbi alla salute della persona: bisogna ricordare che il paziente potrebbe aver bisogno di assumere dei farmaci analgesici dopo l’intervento o addirittura degli antibiotici, sempre e soltanto dietro prescrizione medica e che il fumo in tutti questi casi non è affatto consigliabile.
Nel caso dell’implantologia dentale inoltre il fumo rappresenta un fattore di rischio non da poco per il mantenimento del risultato ottenuto tramite l’intervento stesso.
In linea generale dunque sarebbe meglio smettere di fumare e magari cogliere proprio l’occasione dell’impianto fatto per eliminare quest’abitudine. È importante sapere infatti che il buon esito di un intervento di implantologia dentale dipende per la maggior parte dal processo di osteointegrazione che si viene a verificare dopo l’intervento.
Il processo che riguarda l’inserimento della radice nell’osso della mascella o mandibolare è davvero molto delicato ed è essenziale che tale integrazione avvenga nei tempi giusti per dare al corpo la possibilità di accettare correttamente il nuovo impianto. Ecco perché alla domanda se è possibile fumare dopo un intervento di implantologia bisognerebbe rispondere con un secco “no”: il fumo infatti è un fattore di compromissione troppo grande nei confronti del corretto processo di osteointegrazione.
Dunque, cosa accade se si fuma dopo un intervento di questo tipo? Accade che il fumo, essendo una sostanza molto nociva per l’organismo, vada a contrastare il corretto processo di osteointegrazione che potrebbe a sua volta pregiudicare l’intera riuscita dell’intervento di implantologia.
La principale sostanza responsabile in questo caso è la nicotina: questa sostanza ostacola il normale flusso sanguigno impedendogli di raggiungere i tessuti ossei. Il rischio maggiore è quello di non permettere a questo delicato processo di verificarsi nel modo giusto e quindi compromettere la riuscita dell’intervento
Inoltre, chi fuma ha mediamente una cicatrizzazione più lenta e dunque i tempi di guarigione e di ritorno alla normalità si possono allungare notevolmente.
Infine, anche l’azione del sistema immunitario può essere compromessa dal fumo: questo infatti potrebbe reagire scatenando un processo infiammatorio piuttosto serio come la perimplantite e la recessione gengivale, che potrebbero causare la perdita dell’impianto.
Quando si può fumare dopo impianto dentale?
Se non si riuscisse a smettere definitivamente di fumare, sarebbe meglio astenersi totalmente per almeno 2 settimane dopo l’intervento. È bene ricordare, però, che i processi di guarigione e osteointegrazione variano a seconda delle persone. Per questo motivo, non è possibile stabilire un periodo di tempo valido per tutti. È sempre consigliato, in caso di dubbi, chiedere consiglio al dentista e seguire scrupolosamente le sue indicazioni.