La visita dal dentista permette di valutare lo stato di salute generale del cavo orale e verificare la presenza di eventuali patologie a carico di denti, gengive, guance e lingua. È raccomandato sottoporsi a una visita odontoiatrica almeno una volta ogni 6 mesi, ma la frequenza esatta dipende dalle caratteristiche individuali e dalle condizioni di salute specifiche di ogni persona.
È importante sottoporsi a controlli regolari anche in assenza di sintomi. Spesso, infatti, si pensa di avere una buona salute orale semplicemente perché non si avverte dolore o fastidio e non ci sono anomalie visibili sui denti o sulle gengive. Ma per prevenire problemi dentali, o identificarli nelle fasi iniziali, è consigliabile effettuare visite periodiche. Alcuni disturbi, se trascurati, possono peggiorare nel tempo e richiedere interventi più invasivi in futuro.
Per i bambini la visita dal dentista serve anche a monitorare se la crescita e lo sviluppo della dentatura stiano avvenendo in modo corretto. È consigliato sottoporsi alla prima visita dentistica intorno ai 5 o 6 anni di età.
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Come si svolge la visita dentistica?
La visita dentistica dura circa 30 minuti e si divide in diverse fasi. Inizialmente, l’odontoiatra raccoglie informazioni sulla storia clinica del paziente durante la fase di anamnesi. Successivamente, passa alla valutazione diretta del cavo orale. Questa fase include un esame visivo dei denti e delle gengive.
Se lo ritiene necessario, il dentista può richiedere esami diagnostici aggiuntivi, come la panoramica dentale (ortopantomografia), un esame diagnostico che permette di avere un quadro completo delle condizioni di salute cavo orale.
Perché l’igiene orale quotidiana da sola non basta?
Adottare buone pratiche di igiene orale domiciliare, come lavare i denti regolarmente e usare spazzolino, dentifricio, filo interdentale e collutorio, è importante. Tuttavia, questa routine non è sempre sufficiente a mantenere il cavo orale in buone condizioni di salute.
La pulizia quotidiana rimuove i batteri e i residui di cibo dalla superficie dei denti e dagli spazi interdentali, ma non elimina completamente la placca batterica che può accumularsi sotto le gengive o in aree difficilmente raggiungibili. Allo stesso modo, non è possibile eliminare in autonomia i depositi di tartaro che si possono sedimentare sui denti e sotto il solco gengivale.
Inoltre, solo il dentista è in grado di individuare la presenza di infezioni, infiammazioni o altre patologie del cavo orale che, talvolta, possono anche essere asintomatiche.
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Pulizia professionale dei denti: quando è necessaria?
La visita di controllo serve anche a stabilire se è necessario sottoporre il paziente a una seduta di pulizia professionale dei denti, anche detta detartrasi o ablazione del tartaro.
Si tratta di una procedura di pulizia dentale approfondita. Questo processo aiuta a prevenire problemi dentali come carie e malattie gengivali.
La seduta inizia con l’uso di un ablatore a ultrasuoni: uno strumento che frammenta e rimuove il tartaro dalle superfici dentali. Dopo l’ablatore, possono essere utilizzati dispositivi manuali come scaler e curette per una pulizia più dettagliata. Successivamente, si passa alla lucidatura dei denti, eseguita con l’applicazione di una pasta fluida attraverso una spazzola rotante. Questo passaggio pulisce e lucida i denti, levigando le superfici e rendendole più brillanti.
In alcune sedute, si utilizza l’Air Flow, che emette un getto di aria, acqua e polvere fine. Questa tecnica è efficace per rimuovere placca, depositi morbidi e macchie, raggiungendo anche le aree più difficili da pulire.
Generalmente, è consigliabile sottoporsi a una seduta di igiene professionale ogni 6 mesi, in coincidenza con una visita di controllo. In caso di problemi come infiammazioni gengivali o parodontite, potrebbe essere necessario effettuare la pulizia anche ogni 3-4 mesi.
Il dentista può fornire raccomandazioni personalizzate basate sulle condizioni specifiche del cavo orale.
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