Che cos’è la nevralgia dentale?
La nevralgia dentale è sostanzialmente un’infiammazione o un’irritazione dei nervi. Questo stato infiammatorio, che comporta un dolore anche piuttosto intenso, può interessare qualsiasi distretto corporeo e in molti casi può essere alquanto debilitante, tanto da compromettere la qualità di vita dei soggetti che ne soffrono.
In questo breve articolo cercheremo di capire come riconoscere e curare la nevralgia dentale, che rappresenta forse la forma più comune e conosciuta di nevralgia.
I sintomi della nevralgia dentale
La nevralgia dentale si caratterizza principalmente dal dolore. La sintomatologia dolorosa si localizza a livello dei denti, proprio nel punto in cui termina il percorso dei singoli nervi dentali.
Il dolore causato dalla nevralgia dentale è sempre piuttosto intenso e può essere accentuato da alcuni stimoli o attività, come masticare, lavare i denti, passare il filo interdentale, sorridere. Ma anche sostanze fredde, calde, acide o dolci possono aumentare la sensazione di dolore.
Il dolore è solitamente improvviso e spesso viene descritto dai pazienti come “una pugnalata” o come una “scossa elettrica”. La durata di questa “fitta” si aggira intorno a 1-2 minuti, dopodiché il dolore diminuisce fino a scomparire. Proprio questa caratteristica del dolore permette di distinguere la nevralgia dentale dal più comune “mal di denti”, in cui invece la sintomatologia dolorosa si presenta continua e pulsante.
A volte, poi, in caso di nevralgia possono anche essere presenti altri sintomi come:
- bruciore;
- prurito;
- ipersensibilità al tatto;
- gonfiore, prevalentemente nella zona delle guance.
Cosa provoca la nevralgia ai denti?
I motivi che possono portare all’insorgenza di una nevralgia dentale sono diversi. Cerchiamo quindi di chiarire quali siano le principali cause di questa condizione.
Nevralgia dopo i 40-50 anni
Come abbiamo detto, la nevralgia dentale è sostanzialmente una patologia a carico dei nervi. Devi sapere che i nervi, che sono i responsabili del “trasporto delle informazioni” all’interno del nostro corpo, sono solitamente ricoperti da una guaina, la guaina mielinica. Questa, funzionando da isolante, serve per far viaggiare le informazioni in maniera più veloce ed efficiente.
È possibile che questa guaina venga danneggiata e che quindi il nervo resti “scoperto”. Ciò comporta i disagi tipici della nevralgia.
A volte la nevralgia può essere conseguenza della compressione del nervo da parte di un vaso sanguigno. Con l’età, infatti, i vasi sanguigni perdono elasticità e le loro pareti tendono a cedere. Ciò può portare alla formazione di un aneurisma, ossia un rigonfiamento del vaso sanguigno causato proprio dalla minore elasticità delle pareti del vaso stesso. L’aneurisma può andare a comprimere un nervo e causare così la nevralgia.
Una situazione simile si può avere anche nel caso in cui un vaso sanguigno abbia un decorso particolarmente tortuoso o “anomalo”. Un vaso con caratteristiche di questo tipo potrebbe andare a comprimere il nervo e scatenare così una nevralgia.
Un’altra causa della nevralgia dentale è il cosiddetto fuoco di Sant’Antonio, che è provocato dallo stesso virus responsabile della varicella, ossia l’Herpes Zoster. Questo virus, dopo aver dato la sintomatologia tipica della varicella, resta “annidato” a livello del sistema nervoso e, in caso di inefficienza del sistema immunitario, può “attaccare” il nervo trigemino – responsabile dell’innervazione dei denti – causando la nevralgia.
Nevralgia in giovane età
Tutte le cause che abbiamo descritto fino ad ora sono tipiche principalmente di soggetti di almeno 40-50 anni. Ma se la nevralgia dentale si presenta in giovane età, quali possono essere le cause che la originano?
I motivi sono sostanzialmente due: la sclerosi multipla o la presenza di tumori.
La sclerosi multipla è una grave patologia neurodegenerativa demielinizzante, che pertanto causa lesioni a carico della guaina mielinica dei nervi, dando origine ai sintomi tipici della nevralgia. Nel secondo caso, la massa tumorale potrebbe andare a comprimere un nervo, scatenando quindi la sintomatologia tipica della nevralgia.
Come curare la nevralgia dentale?
La nevralgia dentale può essere trattata in diversi modi, a seconda della causa che la provoca.
Il trattamento di una nevralgia innescata da un aneurisma è prettamente di tipo chirurgico. La metodica utilizzata è solitamente la decompressione microvascolare, un intervento complesso e non necessariamente applicabile a tutti i pazienti.
Se invece la nevralgia è causata da una perdita della guaina mielinica, l’odontoiatra potrebbe – come prima scelta – consigliare l’assunzione di farmaci antiepilettici. Questi medicinali, che ad alti dosaggi sono ovviamente utilizzati per il controllo dell’epilessia, a dosaggi inferiori sono frequentemente impiegati, peraltro con notevoli risultati, nel trattamento di patologie che vanno a coinvolgere i nervi.
Se però il trattamento farmacologico non sortisce gli effetti sperati, potrebbe essere necessario ricorrere ad altri tipi di terapie, come la termorizotomia trigeminale, con cui viene “tagliata” una porzione del nervo, in modo da impedire la trasmissione delle informazioni e di conseguenza anche del dolore.
Per contrastare il virus dell’Herpes Zoster si potrebbero assumere dei farmaci antivirali. In realtà questi farmaci sono indicati più che altro a scopo preventivo e andrebbero assunti quando il virus della varicella viene contratto, proprio per evitare complicazioni future.
Come di certo saprai, purtroppo ancora non esiste una cura per patologie come la sclerosi multipla, nonostante la ricerca stia facendo continui passi avanti in tal senso. È possibile solo cercare di abbreviare le ricadute e la loro gravità, tramite farmaci a base di steroidi, oppure prevenire o ritardare la progressione della malattia, grazie a farmaci innovativi in grado di intervenire sui meccanismi alla base della malattia.
Se la causa della nevralgia è una massa tumorale, la terapia è la stessa che verrebbe attuata in qualsiasi altro distretto corporeo. Si potrebbe intervenire chirurgicamente oppure avvalersi di chemio o radioterapia. È ovviamente possibile anche una combinazione di queste tipologie di trattamento.