Cos’è il bruxismo?
Il bruxismo è l’abitudine, presente non solo negli adulti, ma molto spesso anche nei bambini, di digrignare e sfregare i denti gli uni contro gli altri.
Questo fenomeno colpisce maschi e femmine in ugual misura e solitamente si presenta con maggiore frequenza prima dell’età scolare.
Il digrignamento si verifica in particolar modo di notte, nonostante esista anche una forma di bruxismo diurno. Per poter parlare correttamente di bruxismo è necessario che gli episodi si manifestino in maniera ripetuta e frequente durante la nottata.
In età infantile il bruxismo è molto frequente e tende solitamente a scomparire una volta terminata l’eruzione di tutti gli elementi della dentatura decidua, ossia i denti da latte. Quando però, nonostante la comparsa di tutti i denti, gli episodi di digrignamento non si arrestano, è necessario porre particolare attenzione alla situazione.
Il bruxismo, infatti, è una problematica da non sottovalutare e deve essere trattata seguendo un approccio multidisciplinare in quanto le cause che lo provocano possono essere molteplici e possono quindi andare a coinvolgere diversi specialisti.
Le cause del bruxismo
Prima di passare in rassegna tutte le possibili cause del bruxismo, è bene chiarire che ad oggi non esistono motivazioni scientificamente validate riguardo la patogenesi di questo disturbo.
Rintracciare con assoluta certezza le cause che portano all’instaurarsi del fenomeno del bruxismo nei bambini non è purtroppo così semplice. Come abbiamo appena detto, infatti, il digrignamento dei denti può essere correlato a diverse situazioni. Per questo, quindi, piuttosto che di un’unica causa scatenante si parla invece di una serie di concause che possono concorrere all’instaurarsi del bruxismo.
Gli episodi di bruxismo si verificano, come abbiamo visto, principalmente di notte, in particolare durante brevissime interruzioni delle fasi di sonno profondo, definiti “microrisvegli”. Se questi episodi sono molto frequenti, è facilmente intuibile come il bambino affetto da bruxismo non riposi bene.
La causa di tutto ciò potrebbe essere l’eccessivo stress, che il bambino tende a scaricare durante la notte proprio digrignando i denti.
Il bruxismo però potrebbe anche essere conseguenza di una malocclusione, ossia una alterata posizione dei denti, per la quale le arcate dentarie non combaciano perfettamente. Le malocclusioni possono essere di diverso tipo e di diversa gravità e, se non trattate, potrebbero peggiorare con l’andare del tempo e causare problematiche notevoli nello sviluppo e nella crescita del bambino.
Per questo motivo è importante tenere sotto controllo il fenomeno e, qualora dovesse verificarsi anche successivamente all’eruzione dei primi molari permanenti (in genere tra i 6 e i 7 anni), sottoporre il bambino a una visita odontoiatrica.
Come capire se un bambino è affetto da bruxismo?
Occorre innanzitutto capire se il bambino produce il caratteristico rumore dato dallo sfregamento dei denti gli uni contro gli altri: il rumore sarà stridente e quasi metallico, difficile da non udire o da confondere con altri tipi di suoni.
Un bambino affetto da bruxismo, poi, potrebbe anche presentare una sensazione di stanchezza maggiore del normale: gli episodi di digrignamento, infatti, si verificano in corrispondenza di “microrisvegli”, il che ovviamente compromette la qualità di sonno.
Chi soffre di bruxismo, poi – e questo vale sia per i bambini che per gli adulti –, potrebbe lamentare una sensazione di rigidità muscolare a livello dei muscoli masticatori, spesso erroneamente confusa con il mal di testa. Il digrignamento, infatti, sottopone questi muscoli a notevole stress e ciò può comportare una alterata e continua contrazione muscolare, che può quindi causare questo tipo di sintomatologia.
Come risolvere il problema del bruxismo?
Il bruxismo è del tutto indipendente dalla volontà del bambino. Pertanto, raccomandare ai propri figli di controllare questo fenomeno è sostanzialmente inutile.
Per risolvere il bruxismo l’approccio terapeutico da adottare può essere multidisciplinare.
Se la causa del digrignamento è da imputare a una malocclusione, una visita specialistica dall’odontoiatra (o ancor meglio l’ortodontista) è la scelta consigliata per farsi guidare nell’approccio al problema.
Come abbiamo già spiegato, però, è sconsigliato intervenire con bite o appositi apparecchi ortodontici prima che il bambino abbia sviluppato la completa permuta dentaria.
Vogliamo tranquillizzare i genitori più preoccupati sul fatto che solitamente il digrignamento infantile si risolve spontaneamente con la crescita, pertanto la visita ortodontica potrebbe rivelarsi innecessaria. I casi di bruxismo negli adulti sono infatti meno frequenti che nei bambini.
Spesso la causa del bruxismo nei bambini è di natura psicologica o legata allo stress; per questo motivo potrebbe essere indicato l’aiuto di uno psicologo. Risolvere eventuali problematiche di carattere psicologico, infatti, può giovare anche alla salute della bocca.
In casi molto gravi, ma fortunatamente anche molto rari, potrebbe rendersi necessario un intervento di tipo farmacologico, che spetta però ad un neuropsichiatra e non all’odontoiatra. In particolare, si potrebbe somministrare uno psicofarmaco, il “trittico”, che agendo sul sistema nervoso centrale è in grado di migliorare la qualità del sonno del bambino e quindi avere effetti positivi anche sul bruxismo.