Durante la gravidanza, l’anestesia locale del dentista può essere somministrata in sicurezza, in quanto coinvolge un’area circoscritta e non influisce sul regolare sviluppo del feto. Inoltre, il corpo umano è in grado di smaltirla rapidamente. In altre parole: l’anestesia del dentista non ha effetti collaterali, né per la futura madre né per il nascituro.
Allo stesso modo, se ritenuto necessario dal dentista, le donne in gravidanza possono assumere alcuni farmaci analgesici e antinfiammatori, come il paracetamolo, per alleviare il dolore. Dosaggio e modalità di somministrazione di farmaci e anestesia devono sempre essere approvati sia dal dentista sia dal ginecologo.
Cosa contiene l’anestesia del dentista?
Lo scopo dell’anestesia è rendere insensibile la zona da trattare, inibendo la trasmissione di alcuni segnali al cervello ed eliminando la percezione del dolore. La durata del suo effetto varia a seconda del dosaggio utilizzato, che viene calcolato dal dentista sulla base della durata dell’intervento. Nella maggior parte dei casi, l’effetto svanisce dopo circa 4 ore dalla sua somministrazione.
A seconda dell’entità del trattamento, l’anestesia locale può essere effettuata tramite:
- Spray anestetizzante da applicare sull’area interessata, nei casi in cui è sufficiente una lieve sedazione locale.
- Iniezione di liquido anestetico all’interno della zona da trattare, per trattamenti più lunghi e invasivi. La puntura è rapida e quasi indolore.
Solitamente, i principi attivi contenuti nel farmaco anestetico sono:
- Lidocaina.
- Bupivacaina.
- Ropivacaina.
- Mepivacaina.
- Articaina.
Si tratta di sostanze sicure sia per la paziente sia per il nascituro: data la quantità irrisoria, il liquido anestetico non entra in circolo per via ematica, superare la placenta ed entrare in contatto con il feto. L’anestesia locale, infatti, non entra in circolo tramite il sangue, ma agisce solamente sui tessuti dell’area in cui viene somministrata.
Curare la salute orale durante la gravidanza
La gravidanza innesca cambiamenti ormonali che influenzano l’equilibrio dei microrganismi presenti all’interno del cavo orale e alterazioni del sistema immunitario. Questa condizione indebolisce la risposta dei tessuti gengivali all’azione batterica della bocca, aumentando il rischio di:
- Carie. Gli squilibri ormonali cambiano la composizione della saliva e la quantità che viene prodotta. Questo fenomeno contribuisce all’accumulo di placca batterica e aumenta il rischio di formazione del tartaro. Inoltre, eventuali rigurgiti acidi, causati dalle nausee mattutine, possono indebolire lo smalto dentale.
- Gengivite. Gli sbalzi ormonali, l’aumento della salivazione e l’accumulo di placca e mettono a rischio anche le gengive. La gengivite durante la gravidanza (gengivite gravidica) può comportare anche una recessione gengivale e una diminuzione del tessuto osseo. Ciò può provocare mobilità dei denti, fino anche a provocarne la caduta.
- Parodontite. Si tratta di un’infiammazione acuta che corrompe e distrugge progressivamente le strutture portanti del dente: gengiva, ossa e legamenti. Se trascurata, la parodontite può essere causa di un parto prematuro o la nascita sottopeso del bambino.
In altre parole, le gengive e i denti delle donne in gravidanza sono più sensibili ed esposti a rischi. Pertanto, la prevenzione gioca un ruolo importante per mantenere la bocca in salute. Ecco perché è consigliato seguire meticolosamente importanti abitudini di igiene orale:
- Spazzolare i denti dopo ogni pasto.
- Utilizzare uno spazzolino a setole morbide, in caso di sanguinamento delle gengive.
- Utilizzare il filo interdentale almeno una volta al giorno.
- A seguito di un rigurgito, risciacquare accuratamente la bocca con collutorio e spazzolare i denti dopo circa 30 minuti.
- Limitare l’assunzione di bevande e cibi acidi o zuccherati.
- Bere molta acqua, in modo da mantenere basso il livello di acidità del cavo orale.
- Seguire un’alimentazione ricca di calcio e vitamine.
Oltre a mantenere buone abitudini di igiene domiciliare, è importante sottoporsi a una visita di controllo e a una pulizia professionale presso un centro dentistico, già durante le primissime settimane di gravidanza. In questo modo, il dentista può individuare in anticipo l’insorgenza di carie o infiammazioni e intervenire tempestivamente.
In caso di comparsa di patologie del cavo orale, è possibile sottoporsi alla maggior parte dei trattamenti odontoiatrici, anche durante la gravidanza. Tuttavia, per seguire un percorso di cura in modo più sereno, è consigliato programmare con anticipo gli appuntamenti dal dentista, pianificando regolari visite di controllo durante tutti e tre i trimestri di gravidanza.
Primo trimestre di gravidanza
Il primo trimestre di gravidanza è il più delicato. Ecco perché è preferibile rimandare i trattamenti più invasivi e stressanti, intervenendo solo se necessario e sempre in accordo con dentista e ginecologo.
Durante questo periodo, è consigliato prenotare una visita di controllo per valutare eventuali fattori di rischio. Prendere un appuntamento con un dentista è importante anche per ricevere informazioni dettagliate sulle principali norme di comportamento da seguire durante i mesi successivi. Contestualmente, è preferibile sottoporsi a una seduta di pulizia professionale, in modo da ridurre il rischio di proliferazione batterica, anche durante i mesi successivi, quando la bocca sarà sottoposta a forte stress.
Secondo trimestre di gravidanza
La fase più critica della gravidanza è superata. Durante il secondo semestre è opportuno eseguire un’altra visita di controllo, in modo che il dentista possa valutare lo stato di salute di denti e gengive e suggerire eventuali percorsi di cura.
Inoltre, questa è il periodo più favorevole per eseguire cure odontoiatriche. Ecco perché è il momento consigliato per effettuare i trattamenti che sono stati rimandati durante il primo trimestre, purché non siano eccessivamente invasivi, dolorosi o stressanti per la paziente. Se il dentista lo ritiene opportuno, effettuerà un’ulteriore seduta di igiene orale professionale.
Terzo trimestre di gravidanza
Circa un mese prima della data programmata del parto, è importante eseguire un’ultima visita di controllo, per verificare le condizioni di salute del cavo orale ed eseguire un’ultima pulizia professionale, se ritenuta necessaria dal dentista.
Durante il terzo trimestre, è sconsigliato assumere alcuni farmaci antidolorifici, come l’ibuprofene e, in caso di dolore ai denti, seguire le indicazioni di dentista e ginecologo.