L’anestesia odontoiatrica locale consiste nella somministrazione di un farmaco che rende insensibile al dolore la zona del cavo orale interessata da un trattamento dentistico. Ci sono controindicazioni in caso di allattamento? L’anestesia locale somministrata dal dentista è sicura, sia per la madre sia per il bambino.
Si tratta di una procedura ordinaria e non invasiva, eseguita dal dentista tramite:
- Spray anestetizzante: un trattamento topico che viene applicato sull’area interessata dall’intervento. È adatta ai casi in cui è sufficiente una lieve sedazione.
- Iniezione di liquido anestetico: una puntura rapida e quasi indolore, effettuata sulla zona da trattare. È adatta per interventi più lunghi e invasivi.
Cosa succede se allatto dopo l’anestesia del dentista?
Diverse persone credono che l’anestesia del dentista possa influire sulla quantità e qualità del latte materno e danneggiare la salute del bambino. Non è così: il farmaco anestetico è sicuro, sia per la madre che per il neonato e non varia in nessun modo la composizione del latte. Le controindicazioni, legate alla somministrazione dell’anestesia durante l’allattamento, sono molto rare e spetta sempre al dentista segnalare alla paziente eventuali fattori di rischio.
La quantità di farmaco presente nell’anestesia è minima e viene smaltita molto velocemente dalla paziente. Inoltre, l’iniezione viene somministrata esclusivamente sui tessuti della zona trattata: il principio attivo non si diffonde nell’organismo tramite il sangue. Pertanto, eventuali residui di farmaco nel latte sono presenti in quantità irrisorie e irrilevanti.
Tuttavia, la produzione di latte materno può essere influenzata da ansia e stress associati ai trattamenti odontoiatrici. La paura di provare dolore, in questo senso, può influire negativamente. Ecco perché, è importante affrontare l’appuntamento dal dentista con serenità e considerare l’anestesia come un’alleata, in quanto contribuisce a combattere il dolore.
Quando allattare dopo l’anestesia del dentista?
Per gli stessi motivi, non è necessario interrompere l’allattamento dopo l’anestesia del dentista. Come detto, i farmaci utilizzati per l’anestesia dentale sono a breve durata e vengono smaltiti dall’organismo in tempi rapidi: è possibile allattare il neonato anche dopo un’ora dal trattamento odontoiatrico.
In generale, anche la maggior parte dei farmaci utilizzati per le cure odontoiatriche sono compatibili con l’allattamento. Gli analgesici e gli antinfiammatori più diffusi, come ibuprofene o paracetamolo, non influenzano il latte materno. È bene ricordare, però, che un’eventuale terapia farmacologica deve sempre essere indicata dal dentista.
L’importanza della salute orale per le donne che allattano
La gravidanza è un fenomeno che può provocare stress, disequilibri ormonali e cambiamento delle abitudini alimentari. Per questo motivo, le neomamme sono più esposte a patologie e infezioni del cavo orale: carie, gengivite, mobilità dentale e parodontite. Inoltre, eventuali infezioni della bocca possono contagiare anche il cavo orale del bambino, tramite il contatto con la saliva.
Ecco perché, prendersi cura della propria salute orale è ancora più importante per le donne in gravidanza o che hanno partorito da poco tempo. È importante sfatare miti e luoghi comuni, allontanando la paura: le neomamme possono tranquillamente sottoporsi a cure odontoiatriche che prevedono l’anestesia.